Se dovessimo definire il Personal Branding in poche parole, sarebbero molto probabilmente le seguenti:
Il Personal Branding è l’assicurazione che un professionista mette sulla propria carriera.
Ti starai chiedendo: ma cosa si intende con “assicurazione“?
Se è così, beh, te lo spiego subito: si tratta semplicemente di applicare l’unicità che ti contraddistingue dai tuoi competitor sul tuo operato; come lavori tu nel tuo settore, non lo fa nessun altro.
Ma per comprendere meglio questo concetto e come fare Personal Branding, leggi le prossime righe dove tento di sviscerare questo trend che è sempre più in voga in quasi ogni ambiente, cosicché anche tu possa costruire la tua presenza online con un piano d’azione impacchettato per te.
E, se arriverai fino alla fine di questo articolo, troverai un bonus che ti permetterà di evitare di commettere alcuni dei passi falsi che molto spesso si vede compiere da chi, più o meno, tenta di farsi notare grazie al suo Personal Brand.
Pront*? Partiamo!
Che cos’è il Personal Branding?
Per quanto riguarda la definizione tecnica, la lascerei al buon vecchio Wikipedia che come sempre corre in nostro aiuto nel momento del bisogno.
Se volessimo, però, tentare di dare una interpretazione di che cosa sia il Personal Branding, potremmo dire che: si tratta della percezione degli altri che hanno su di noi.
Cosa vuol dire questo? Se pensiamo a cosa sia un brand, realizziamo che si tratta d’icone che sono in grado di generare sensazioni ed emozioni nelle persone.
Proviamo a fare un gioco:
la miglior marca di telefoni secondo te? O la catena di ristoranti più famosa?
Se anche tu hai pensato ad Apple e McDonald’s, beh, siamo molto simili. 😉
Se invece hai pensato ad altri brand, in ogni caso il concetto è lo stesso: queste icone sono state in grado di farti suscitare delle emozioni, a tal punto che tu ti ricordi sempre di loro e a prescindere che tu abbia mai comprato da loro o meno!
“Il tuo brand è ciò che dicono di te quando non sei nella stanza.”
Jeff Bezos
Il modo in cui veniamo visti dalle persone, dipende dalla visione di noi (o del nostro prodotto) che abbiamo lasciato attraverso la nostra reputazione personale e professionale. Questa è basata su dove ci posizioniamo come “esperti“, le nostre azioni, i modi di fare e di pensare che sono gli stessi ingredienti che costituiscono la nostra unicità.
Ma perché è così importante creare il proprio Personal Branding?
Come dicevamo in precedenza, serve per differenziarci dalla massa, ma soprattutto dai player che operano nel nostro stesso mercato.
Immagina di dover comprare una macchina nuova e di dover scegliere tra tre automobili che mostrano tutte le stesse caratteristiche: stessi confort, stesse misure, stessa velocità, eccetera. Quale sceglieresti? Probabilmente si tratterebbe solo di una gara al prezzo più conveniente.
Ma nessuna di quelle auto avrà quel “qualcosa“, quella caratteristica che l’aiuti a differenziarsi rispetto alle altre, o di farsi ricordare così tanto da farci emozionare tanto da volerla rendere nostra.
Dunque è chiaro l’ingrediente di cui abbiamo bisogno per poter capire come fare Personal Branding: il desiderio.
“Vorrei essere come lui”
“Vorrei saperne quanto ne sa lui”
Suscitare il desiderio di voler raggiungere una determinata posizione, è l’arma che ci serve per poter essere ricordati da tutte le persone che, in maniera casuale o meno, finiranno sulla vetrina del nostro Personal Branding.
Ma come costruire il proprio Personal Branding?
Senza troppi giri di parole, iniziamo col dire che, a differenza di anni fa quando in pochi potevano apparire in televisione o in radio e costruire efficacemente la propria reputazione, oggi, tutti hanno l’opportunità di creare il proprio Personal Branding grazie all’evoluzione digital avvenuta nell’ultimo decennio.
Dunque, per poter emanare la propria personalità contagiando potenzialmente migliaia di persone, abbiamo bisogno di una strategia.
Quello che ci serve, sono dei contenuti che lavorino per noi e, mai come oggi, è possibile creare tante versioni di noi stessi che “faticano” al posto nostro, comunicando e creando valore nelle persone che decidono di ascoltare il nostro podcast, guardare il nostro video o leggere il nostro ultimo articolo.
Ma cosa dobbiamo ottenere da tutto questo?
L’attenzione.
Secondo lo studio condotto dalla Microsoft nel 2015, l’attenzione media della massa a partire dal 2000 (e la principale causa è la tecnologia) si è abbassata a circa 8 secondi.
Si tratta perciò di un bene molto prezioso e, secondo la legge della domanda e dell’offerta: quando un bene è scarso, aumenta il suo valore.
Se volessimo fare una similitudine per quanto riguarda la creazione dei contenuti, questi sono come un investimento nel mercato per cui il pagamento è l’attenzione della nostra audience.
E ora che abbiamo analizzato e capito perché e come fare Personal Branding, vediamo i 3 step da seguire di cui hai letto già dal titolo.
Strategia di Personal Branding: 3 step da seguire
Prima di svelarti gli step che ti aiuteranno a comprendere come fare Personal Branding, è doveroso introdurre il flusso di consapevolezza.
Questo, trasporta un utente qualunque a diventare un tuo affezionato seguace.
Il Flusso di consapevolezza è una sorta di “funnel” (se non mastichi quotidianamente la terminologia tecnica del marketing, ecco per te da questa parte una sua definizione) che permette al nostro caro visitatore di prendere confidenza e consapevolezza con il nostro modo di pensare.
Dunque, man mano che si scende, incomincia a costruirsi con l’utente una relazione passando da un primo stato di conoscenza, per poi diventare consapevolezza, e infine di empatia.
Ovviamente il lavoro da svolgere per ogni fase del percorso è quello di adattavi il tipo di contenuto. È impensabile che una persona che ci ha appena conosciuti, si metterà a leggere un nostro articolo da 3.000 parole!
Meglio concentrarsi su contenuti come immagini, infografiche, citazioni e altri tipi di post che ci aiutino a generare Awareness.
Dai un’occhiata alla grafica qui di fianco per avere più chiaro cosa intenda con Flusso di Consapevolezza.
1) Il Sistema di Credenze
Tutti noi crediamo in qualcosa rispetto diversi temi con cui entriamo in contatto ogni giorno, che sia nel lavoro o durante qualsiasi nostra attività quotidiana.
Insomma, il nostro modo di agire e di parlare sono influenzati dal nostro sistema di credenze e dal nostro mindset e sono uno strumento efficace che vogliamo riportare sul nostro mercato.
Perché?
Perché le persone creano empatia con chi ha lo stesso sistema di credenze e questo li porta sul nostro stesso piano; e come se, in termini di obiettivi, stessero andando nella medesima direzione.
Insomma, una volta che avrai stilato la tua lista di credenze e avrai capito quali siano quelle in comune alla tua audience, sarà il momento di capire cosa avete in comune e renderlo noto di modo che sia ben chiaro che sei la persona di cui avevano bisogno.
2) Il Format
Il Format sarà il veicolo che sfrutterai per comunicare e raccontare il tuo sistema di credenze (come dicevamo poc’anzi).
Per supportare la comunicazione, è utile implementare una vostra declinazione.
Mi spiego meglio.
Se per esempio, stai girando un video da pubblicare sul tuo canale YouTube, Il Format potrebbe essere: te stesso che parla dell’argomento del video con alle spalle una lavagna per spiegare i vari concetti che andrai a toccare.
Per questa fase di costruzione del nostro Personal Branding, vengono in soccorso le tre “i” del contenuto: intrattenimento, informazione, ispirazione.
3) La Piattaforma
Per quanto riguarda questo punto, non ci sono molte spiegazioni da dover dare; l’obiettivo qui è quello di trovare la piattaforma con la quale ci sentiamo a nostro agio:
Ti piace stare davanti a una telecamera? YouTube potrebbe fare al caso nostro.
Adori far fluire i tuoi pensieri su una tastiera? Ecco che allora dovresti buttarti sul blogging.
Sei una persona a cui piace parlare e ti accorgi solo dopo di quanto tempo sia passato? Il podcast potrebbe essere lo strumento giusto per te.
Con questo non intendo che sia obbligatorio specializzarsi esclusivamente in una sola piattaforma: è possibile imparare a gestirne diverse per generare traffico verso la tua preferita, che sarà quella attraverso la quale varrai riconosciuto dall’audience.
Ecco perché esistono i vari Instagrammer, Youtuber e ora i nuovi Tiktoker.
Bonus: Come fare Personal Branding evitando questi 3 errori
Parto con il ringraziarti per aver letto fin qui e, visto che io sono di parola ed è evidente che tu non sia da meno, eccoti come promesso i tre errori che è molto meglio evitare di commettere se vuoi aumentare le possibilità che il tuo Personal Brand venga ricordato dagli utenti che visitano le tue pagine.
Online nascono ogni giorno miglia di nuovi blog e allo stesso tempo altre migliaia di canali YouTube e Podcast.
Sfortunatamente (o magari no), non tutti hanno prestato troppo tempo alla formazione dal momento spesso si vedono contenuti di scarsa qualità o (guai a te se lo fai) scopiazzature di ogni genere da parte di alcuni individui che, attraverso questa brillante strategia, pensano di poter sbancare.
Di seguito i 3 errori da evitare:
- Essere per tutti: chiariamolo subito, non puoi piacere a tutti. Tuttavia più siamo polarizzati, più le persone si rivedono in noi (ricordi il discorso del Flusso?);
- Copiare i Format: l’ho accennato sopra, e come ti dicevo non si fa. Si tratta di darsi la zappa sui piedi, perché in questo modo ci distacchiamo da un’identità precisa che può essere la chiave per poterci differenziare;
- Essere impersonali: bisogna parlare delle proprie esperienze, delle proprie sfide. Assolutamente da evitare di parlare di cose che non si sono fatte o che non si conoscono.
Conclusioni:
Siamo arrivati alla fine di questo articolo dove spero di essere riuscito a introdurti come fare Personal Branding.
Per ricapitolare, ti semplifico di seguito la strategia di cui abbiamo parlato:
- Crea il tuo sistema di credenze e condividilo in modo da trovare i tuoi “simili“;
- Trova il Format più adatto a te e personalizzalo in modo da essere facilmente riconoscibile;
- Utilizza la piattaforma che ritieni più in linea con il tuo modo di proporti.
E, a proposito di quest’ultimo punto, ricorda che la cosa fondamentale prima ancora di strategie, flussi e quant’altro è di buttarsi.
All’inizio ovviamente avrai difficoltà e ti sembrerà strano tutto questo. Fidati però se ti dico che è tutto normale!
Non cercare la perfezione, perché ovviamente non l’avrai all’inizio, ma come dicono gli inglesi:
“Practice makes perfect.“
Per oggi è tutto, al prossimo articolo!
Victor